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| Photocredit unionesarda.it |
Oggi ha versato le sue ultime lacrime da giocatore di calcio.
In una conferenza stampa ha annunciato di aver anticipato la decisione del ritiro dal calcio giocato, provato dai troppi infortuni, da un eccesso di peso dovuto all'ipotiroidismo scoperto ai tempi del Milan, ma reso pubblico solo oggi, dopo anni di vessazioni e sfottò subiti con stoico silenzio.
Il nostro non vuol essere un post triste, nè un elogio funebre per qualcuno che, in fondo, non è morto, ma una nota a margine di una carriera straordinaria, purtroppo espressa solo al 50% del suo potenziale.
Il motore Ferrari montato sulla Cinquecento, come lo definì il medico sociale del Milan dopo il secondo tendine rotuleo saltato, ha smesso di rombare sui campi di gioco, pronto a lanciarsi in una nuova sfida come dirigente del Corinthians, club per cui era tesserato fino a ieri.
Cos'è stato Ronaldo negli ultimi 15 anni non serve che lo diciamo noi, basta il suo palmares a spiegarlo senza difficoltà. Ma soprattutto sono i ricordi dei difensori che ha affrontato ad inquadrarne il talento: Maldini affermò che il brasiliano era l'attaccante che più lo fece soffrire durante la sua carriera (e Maldini ne ha affrontati di campioni eh...), mentre Cannavaro ricordò al brasiliano che era contro le regole portare in campo il motorino, dopo esserselo visto scattare in faccia, prendergli 10 metri su 5, e scaricare sul palo di sinistro, durante uno Juventus-Real del 2005.
Ronaldo è stato di certo uno dei più grandi giocatori della storia, e negli ultimi 13 anni non ha mai potuto mostrare la sua vera forza.
Grande campione, mancherai a tutti coloro che hanno sempre amato il bel calcio.
E per chi fosse troppo giovane per averlo visto all'opera in tutto il suo splendore, ecco un video, abbastanza chiaro in merito.
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